Il mito di Sisifo e il Senso di Colpa

Il mito di Sisifo e il Senso di Colpa

Il Mito di Sisifo

Sisifo è l’emblema dell’uomo ingannatore e furbo. Egli osò ripetutamente ingannare gli dèi e, per questo motivo, Zeus decise che avrebbe dovuto spingere in eterno un masso verso la cima di un monte.

Ogni qualvolta il povero Sisifo raggiungeva la cima della montagna, il masso lo schiacciava e rotolava nuovamente a valle. Sisifo dovette ripetere per l’eternità questo percorso.

Il mito ci apre numerosi significati psicologici che ci aiutano a capire i nostri stati d’animo e i nostri modi di vivere. Il mito stesso è psicologia, quindi scopriamo cosa ci racconta Sisifo della nostra Psiche. 

Psicologia del mito di Sisifo e del senso di colpa

Ogni mito rappresenta tutti i nostri personaggi interiori quindi, come ci suggeriva James Hillman, non dobbiamo commettere l’errore di letteralizzare le immagini mitologiche, ma dobbiamo porle nel teatro interiore della Psiche.

Psicologicamente il mito di Sisifo rappresenta il nostro punirci per aver fatto qualcosa di sbagliato, facendo subentrare il senso di colpa sotto forma di masso da spingere verso l’alto per sentirci meglio.

I sensi di colpa sono come massi che ci creiamo per non aver rispettato le nostre credenze idealizzate divine. Abbiamo sensi di colpa per aver tradito, quindi per non aver rispettato la divina fedeltà; abbiamo sensi di colpa per aver mentito perché non abbiamo rispettato ciò che noi consideriamo divino: la verità. Ci possiamo sentire in colpa per aver mangiato, perché sappiamo che divino e puro è rimanere in forma. 

La nostra vita è piena di sensi di colpa perché è piena di divinizzazioni e idealizzazioni. Appena divinizziamo qualcosa, essa ci ripaga con il senso di colpa. Divinizziamo la fedeltà? Quando tradiamo creeremo il masso di Sisifo che ci schiaccerà ogniqualvolta cercheremo di portarlo verso la cima del monte. Divinizziamo la verità? Quando saremo bugiardi il senso di colpa peserà come un macigno.

Divinizzare significa investire di onnipotenza un’idea o, come direbbe Jung, inflazionarla. Un’idea divinizzata ci porta a considerarla perfetta e quando ci capita di infrangere quella perfezione ci schiaccia come il masso si Sisifo sottoforma di senso di colpa.

Quando stiamo inflazionando un’idea e la stiamo conducendo verso l’alto, siamo già entrati nel mood di Sisifo che spinge il masso verso l’alto. Non ci rimane altro che aspettare che il masso ci investa e torni al suo posto. Notiamo come il masso è sia la colpa, sia la divinizzazione dell’idea. Mentre la spingiamo verso l’alto prende la forma di un ideale [dire la verità è giusto], mentre inevitabilmente ci schiaccia prende le sembianze della colpa [mentire è sbagliato].

Dove vuole condurci dunque il nostro senso di colpa? – Conclusioni

Il senso di colpa ci conduce verso il basso, ci appesantisce, ci conduce verso il divino, ma verso il divino infero, verso il diavolo, la rivoluzione, Ade e Persefone.

Il senso di colpa ci vuole trascinare verso il basso per contrapporsi al nostro divinizzare un’ immagine della vita. Più ascendiamo a divinità un’idea, più il senso di colpa dovrà fare il “lavoro sporco” per condurci verso gli inferi, dove poter incontrare il diavolo stesso e notare che, come dice il proverbio, il diavolo fa più paura immaginato che incontrato dal vivo. Più idealizziamo e trasformiamo un pensiero in una convinzione, più il senso di colpa sarà pesante e ci trascinerà verso la distruzione di questa convinzione. 

Il senso di colpa ci conduce negli aspetti più subdoli della vita, ci ricorda che anche Dio è sporco e che le idee umane non possono essere portate sulla vetta di un monte. Quando idealizziamo e inflazioniamo un’immagine dobbiamo sapere che siamo già entrati a far parte del Mito di Sisifo e non ci rimane altro che lasciarci travolgere dal masso che stiamo spingendo.