Crescere
Crescere significa che non stai girando in tondo, che ogni giorno succede qualcosa di nuovo, anzi, a ogni istante. E quand’è che questo diventa possibile? Quando cominci a vivere intensamente.
Vorrei insegnarvi a mangiare intensamente e totalmente, a fare anche le più piccole cose con grande estasi; se ridi, lascia che la risata scuota le tue fondamenta; se piangi, diventa le lacrime, lascia che il tuo cuore si riversi in quelle lacrime; se abbracci qualcuno, diventa quell’ abbraccio; se baci qualcuno, diventa soltanto labbra, diventa il bacio. E ti sorprenderà accorgerti di quanto ti sei perso finora, di quanto ti è mancato… di quanto hai vissuto tiepidamente.
E se sei un vero ricercatore, sarai sempre consapevole del fatto che c’è ancora tanto da fare, non sarai mai soddisfatto. La vita è talmente vasta, solo le menti mediocri si accontentano. La vita è così grande, solo le menti piccole possono pensare di essere arrivate.
Più comprendi, più capirai di non comprendere; più arriverai a conoscere, più saprai di non conoscere nulla; la conoscenza suprema è diventare ignoranti come bambini piccoli, senza sapere nulla. In quell’innocenza sta la meta.
E ricorda, essere come bambini piccoli ed essere infantili sono poli opposti, non sono la stessa cosa. E’ bello essere come un bambino, è il culmine della crescita: la consapevolezza è arrivata al picco supremo. Essere come bambini significa essere saggi ed essere infantili significa semplicemente non essere mai cresciuti.
Oggi, sulla terra, l’età mentale media dell’essere umano non supera i dodici anni. Quando questo venne scoperto per la prima volta, fu un grosso shock. Nessuno ci aveva mai pensato, fu scoperto per caso. Durante la Prima guerra mondiale, per la prima volta nella storia dell’umanità, coloro che volevano arruolarsi dovevano sottoporsi a un esame. Fu esaminata la loro età mentale, fu determinato il loro quoziente d’intelligenza e fu una grande rivelazione: l’età mentale era di soli dodici anni.
Questa è puerilità. Il corpo continua a crescere e la mente si è fermata all’età di dodici anni. Che genere di umanità abbiamo creata su questa terra? Come mai la mente si ferma a dodici anni? Perché quando una persona ha raggiunto quell’età, ha già collezionato ogni tipo di informazione: è già un credente, “sa “ già qual è la verità. Abbiamo inculcato concetti e ideologie nelle menti innocenti dei poveri bambini: sono già degli esperti. Sai che all’età di sette anni un bambino conosce già il cinquanta per cento di tutto ciò che conoscerà in futuro? E quando raggiunge i quattordici anni, è ormai “arrivato”: ora non ha più niente da imparare, deve solo vegetare. Esisterà come fosse un cavolo. E se andrà all’università, potrebbe anche diventare un cavolfiore: un cavolo con una laurea è un cavolfiore! Ma non c’è una grande differenza, cambia solo l’etichetta. Il cavolo diventa un “Dott.” o un “Avv.” E solo per mostrare rispetto lo chiamiamo cavolfiore, ma l’età mentale è di dodici anni.
Un vero uomo continua a crescere fino alla fine: anche mentre muore, continua a crescere. Perfino il suo ultimo istante di vita sarà ancora una ricerca, un porsi domande, un imparare: sta ancora cercando, sta cercando nella morte.
Si sentirà affascinato: la morte è un fenomeno talmente sconosciuto, un mistero così grande, molto più misterioso della vita in sé… come può un uomo intelligente avere paura? Se nella vita non ha avuto paura di entrare nell’ignoto, al momento della morte si sentirà elettrizzato, estatico. E’ arrivato l’ultimo istante: ora entrerà nell’oscurità, nell’oscuro tunnel della morte. Questa è la più grande avventura da intraprendere, da cui trarrà insegnamento.
Un vero uomo non crede mai: impara. Un vero uomo non diventa mai un erudito: rimane aperto, resta sempre aperto, aperto alla verità.
Crescere è la conseguenza della tua indagine sulla verità.
Non accontentarti mai, così crescerai; così la crescita non conoscerà limiti. Diventare divini significa continuare a crescere. Il divino non è una cosa, è un processo che non si ferma mai, è un movimento infinito. Diventare divini significa: realizzare che l’esistenza va sempre avanti, è una continua scoperta di nuovi continenti dell’essere. E l’essere è infinito, quindi non finirà da un giorno all’altro, non finisce mai.
Il viaggio ha un inizio, ma non conosce fine.
Osho
