Il coraggio di ogni giorno

“Lei non dovrebbe chiedere: «È giusto il mio modo di atteggiarmi nei confronti della vita?», perché a questo interrogativo non c’è risposta: ciascun atteggiamento è giusto come qualsiasi altro, ciascuno è un frammento di vita. Dovrebbe piuttosto chiedere: «Poiché sono come sono; poiché avverto esigenze e problemi che a tanti altri sembrano essere risparmiati, cosa devo fare per sopportare la vita, malgrado tutto, e farne, per quanto possibile, qualcosa di bello?». Se lei darà davvero ascolto alla sua voce interiore la risposta sarà press’a poco questa: «Poiché dunque sei così, non dovresti invidiare gli altri per la loro diversità né disprezzarli, non devi chiederti se il tuo modo di essere sia “giusto”, bensì devi accettare la tua anima e le sue esigenze così come accetti il tuo corpo, il tuo nome, la tua origine ecc.: come qualcosa di dato, di ineluttabile, cui bisogna dire sì e rispondere anche quando vi si opponesse il mondo intero». Altro non so. Non conosco saggezza capace di facilitarmi la vita. La vita non è facile, mai; ma non dobbiamo chiederci se sia facile o no. Possiamo disperare della vita, e chiunque è libero di farlo, oppure dobbiamo fare come coloro che in apparenza sono sani e virtuosi, in apparenza senza problemi e senz’anima: dobbiamo cercare di considerare la nostra natura come l’unica cosa giusta, accordare alla nostra anima tutti i diritti”