LA MENTE E IL DOLORE

LA MENTE E IL DOLORE

E’ interessante apprendere su di sé come un dolore fisico venga immediatamente ridimensionato non appena se ne risalga alla causa. La mente a quel punto sa come muoversi. Sa quanto durerà più o meno, a quale intensità potrà arrivare, quali le conseguenze, ecc. La mente individua un percorso possibile e distribuisce sapientemente le energie dello psico – soma, che ora è pronto ad accogliere e gestire il dolore.
Lo stesso non si può dire per i dolori dell’anima.
In questi casi la mente (la scienza), non solo non riesce a risalire a una precisa causa, ma può addirittura condurre sulla strada sbagliata.
Spesso non stiamo male per i motivi per cui crediamo di stare male. Esiste qualcosa di ignoto e di diverso che in quel momento “soffre”. La mente (la scienza) però pensa di gestirlo come è abituata a fare. Ovvero giudicando ciò che è bene e ciò che è male, risalendo alle possibili cause di ciò che è sgradevole e, possibilmente, tentando di eliminarle. Ma poiché è totalmente incompetente in materia, non farà altro che creare confusione, cronicizzando il disagio.
Cosa fare dunque?
In questi casi la mente deve mettersi semplicemente da parte, in uno stato di attesa rilassata. Come si usa dire oggi deve “lasciarsi andare”. Non sta a lei capire perché all’improvviso ha bussato alla porta una depressione o perché all’improvviso manca il respiro o gira la testa. Una volta escluse eventuali cause organiche, la mente deve semplicemente farsi da parte. Non serve spendere energie e denaro in interminabili sedute psicoterapeutiche alla ricerca delle cause del malessere (nel passato), non serve continuare a pensarci dalla mattina alla sera non facendo altro che preparare la strada per la trasformazione del malessere passeggero in un tratto identitario!
IO SONO colei/ colui che soffre di depressione! IO SONO colui/ colei che soffre di attacchi di panico!
Il dolore viene, il dolore va, poi torna ancora e poi di nuovo va… come le onde del mare. Come il respiro. Come ogni ciclo nella vita. Non serve fermarlo, analizzarlo, combatterlo, ripudiarlo.. viene e va.. noi siamo il mare, non le onde che vanno e vengono