Il crescente problema della Solitudine

Il crescente problema della Solitudine

Di seguito un interessante articolo di John T Cacioppo e Stephanie Cacioppo (Centro Neuroscienze Cognitive e Sociali, Pritzker School of Medicine, University of Chicago, USA) sul tema della Solitudine. Un problema di salute pubblica, da sempre stigmatizzato o banalizzato, ma oggi frutto di ricerca e osservazione a causa degli effetti invalidanti che essa comporta sia da un punto di vista psicologico, qualità della vita, sia da un punto di vista organico.

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Il crescente problema della Solitudine

 

Immaginiamo una condizione che faccia diventare le persone irritabili, depresse, ed egocentriche e che sia associata all’aumento del 26% di rischio di mortalità prematura.

Immaginiamo anche che nei paesi industrializzati circa un terzo delle persone sia affetto da questa condizione, con 1 persona su 12 affetta gravemente, e che queste proporzioni siano in aumento.

Reddito, istruzione, sesso ed etnia non sono fattori di protezione, e la condizione è contagiosa.

Gli effetti della condizione non sono attribuibili ad alcune peculiarità del carattere di un sottoinsieme di individui, ma sono il risultato di una condizione che colpisce la gente comune. Una tale condizione esiste – Solitudine. (1-3)

La Solitudine è spesso stigmatizzata, banalizzata o ignorata, ma – con il rapido aumento del numero di anziani nei paesi industrializzati, l’aumentata probabilità di morte prematura, e gli effetti deleteri della solitudine che sono stati identificati in alcuni studi con modelli animali e in alcune indagini  longitudinali con esseri umani – la solitudine sta emergendo come un problema di salute pubblica. (4)

I medici stanno incontrando questa condizione nei loro pazienti, ma molti non hanno le informazioni necessarie per trattare in maniera efficace la solitudine nei loro pazienti.

La solitudine è stata associata con l’oggettivo isolamento sociale, la depressione, l’introversione, o le scarse abilità sociali. Tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che queste caratterizzazioni non sono corrette, e che la solitudine è una condizione unica in cui un individuo si percepisce come socialmente isolato anche quando si trova in mezzo ad altre persone.

Inoltre, gli studi con modelli animali e le indagini  longitudinali con esseri umani indicano che gli effetti deleteri della solitudine non sono circoscrivibili ad alcune categorie di persone che sono oggettivamente sole, ma sono dovuti agli effetti della solitudine sulle persone comuni. (1.5.6.)

Esistono misure rapide e valide che possono diagnosticare se un paziente ha livelli anormalmente alti di solitudine (7) e, sebbene i cosiddetti “trattamenti del buon senso” (ad esempio la formazione sulle abilità sociali, e le disposizioni per il sostegno e il contatto sociale) si siano dimostrati inefficaci (8), sta aumentando la disponibilità di programmi comunitari, interventi comportamentali e risorse online per affrontare il problema della solitudine.

La solitudine è un problema di salute pubblica che può essere in gran parte risolto nel corso della nostra vita, ma ciò richiederà il pieno coinvolgimento e il sostegno della comunità medica. Sono in gioco la salute fisica e mentale di un numero crescente di individui affetti e delle loro famiglie e amici.

John T Cacioppo, Stephanie Cacioppo

cacioppo@uchicago.edu

 

Center for Cognitive and social Neuroscience,

Pritzker School of Medicine, University of Chicago,

Chicago, IL 60637, USA

 

  1. Cacioppo JT, Cacioppo S, Capitanio JP, Cole SW.

The neuroendocrinology of social isolation.

Annu Rev Psychol; 66: 733-67

  1. Miller G. Scoial neuroscience.

Why loneliness is hazardous to your health,

Science 2011; 331: 138-40

  1. Holt-Lunstad J, Smith TB.

Loneliness and social isolation as risk factors for CDV: implications for evidence-based patient care and scientific inquiry.

Heart 2016; 102: 987-89

  1. Murthy V. Work and the loneliness epidemic.

Harvard Business Review (Brighton). Sept 28, 2017. https://hbr.org/cover-story/2017//09/work-and-the-loneliness-epidemic (accessed Nov 30,2017)

  1. Cacioppo S, Capitanio JP, CAcioppo JT. Toward a neurology of loneliness.

Psychol Bull 2014; 140: 1464-504

  1. Cole S, Capitanio JP, Chun K, Arevalo JM, Ma J, Cacioppo JT

Myeloid differentiation architecture of leukocyte transcriptome dynamics in perceived social isolation.

Proc Natl Acad Sci U S A 2015; 112: 15142-47

  1. Hughes ME, Waite LJ, Hawkley LC, Cacioppo JT,

A short Scale for measuring loneliness in large surveys; results form two population-based studies,

Res Aging 2004; 26: 655-72

  1. Masi CM, Chen HY, Hawkley LC, Cacioppo JT.

A meta-analysis of interventions to reduce loneliness.

Pers Soc Psychol Rev 2013; 15: 219-66